Profilo biografico del Maestro Ciro Bianchi letto in occasione dell'inaugurazione del monumento funebre nel Cimitero Capoluogo di Cittadella, domenica 10 giugno 2018.
Ciro Bianchi nacque a Pernumia, paese della bassa padovana, il 25 febbraio 1885 ma già in tenera età si trasferì con la famiglia a Cittadella. Non ebbe la fortuna di avere grandi mezzi economici, soprattutto dopo la morte del padre, e forse anche per questo, secondo l’opinione di Bino Rebellato, non poté sviluppare al massimo le proprie doti artistiche: si diplomò maestro presso l’istituto magistrale e studiò composizione a Padova, cui si recava spesso in bicicletta, con il prof. Luigi Bottazzo.
Divenne insegnante nella scuola elementare “Vittorio Emanuele II” di Cittadella e chi fu suo allievo nutrì sempre grande stima e riconoscenza per la sua persona e il suo insegnamento, severo ma rispettoso dell’allievo e ricco di principi civili, morali e religiosi. Era un uomo schivo e molto impegnato nella cura della famiglia, nel lavoro e soprattutto nella musica.
Clarinettista, nei primi anni del secolo scorso, nella banda diretta dal maestro Luigi Trolli, Ciro Bianchi fu poi uno dei protagonisti, con l’arciprete mons. Emilio Basso e Gavino Sabbadin, della nascita della prima banda cattolica a Cittadella nel 1909.
L’eredità lasciata dalla Società Filarmonica era nel frattempo già stata parzialmente raccolta dalla Corale “Giuseppe Verdi”, costituita nel 1903, che Bianchi portò a importanti successi negli anni tra le due guerre, riscuotendo il favore del pubblico e della critica e con diversi riconoscimenti e premi. Sceglieva e curava personalmente le voci della corale e del coro parrocchiale così come per molti anni diresse l’orchestra e la banda cittadina della Scuola Popolare di musica, formando strumentisti e coristi tra gli artigiani, i contadini e gli operai. Anche dopo la seconda guerra mondiale si prese l’impegno di rilanciare la banda cittadina e la corale che diresse tra il 1949 e il 1952, fino a quando la salute glielo permise, lasciando poi il podio a Primo Stangherlin.
Il maestro Bianchi venne forse apprezzato ancor di più per le sue composizioni: alcuni esempi sono una Messa in onore dei SS. Prosdocimo e Donato, patroni di Cittadella, un’Ave Maria a due voci medie con accompagnamento d’organo, pubblicata nella raccolta Jubilenus Deo dall’editore Zanibon, i cori Media Nocte, Che dice la pioggierellina di marzo, Ninnananna e i Bambini che giocano alle palle di neve e l’operetta Et in terra pax, in due atti su parole dell’autore. Ci sono infine un’operetta e due brani sconosciuti e mai eseguiti, tra cui un Magnificat, scritto negli ultimi giorni della sua vita.
Il maestro Ciro Bianchi morì a Cittadella l’11 dicembre 1954, ammirato da tutta la cittadinanza. Oltre all’intitolazione della banda cittadina, avvenuta dopo circa un decennio, gli venne successivamente dedicata una via nella frazione di Facca, da cui provenivano diversi componenti della sua “Giuseppe Verdi”.